Una
giornata all'insegna della comune passione per i Macintosh.
Non una fiera e nemmeno un evento di natura commerciale: il MacDay
è il raduno italiano dei Mac-lover.
Il
MacDay nasce come una pizzata tra amici e ne ha conservato lo
spirito, anche dopo 8 anni che hanno visto la manifestazione trasformarsi
da incontro in pizzeria di poche decine di persone ad evento tale
da richiedere un locale apposito, e sicuramente è proprio
questo che riesce a fare del MacDay prima di tutto un incontro
tra amici, una rimpatriata per le "vecchie glorie" del
Mac e un'ottima occasione per chi si è appena affacciato
al mondo della mela e vuole stringere nuove amicizie con la stessa
passione.
Quest'anno
si è tornati alla vecchia formula della pizzata,
dopo un paio di edizioni caratterizzate da buffet, e sembrava
di essere tornati ai bei tempi! Da tenere in considerazione per
le prossime edizioni.
Quest'anno c'è stata un po' meno gente (
elenco partecipanti), sicuramente non per demerito dell'organizzazione
ma per lo scarso interesse dimostrato da alcuni ambienti Mac,
ma di questo magari ne parlerò in un'altra pagina, non
eravamo comunque in pochi ed il divertimento non è mancato,
cosa decisamente più importante.
C'erano molti visi nuovi, e sicuramente tutti i partecipanti se
ne sono andati con un piacevole ricordo. Per me lo è stato
sicuramente.
Prima
di passare ad una descrizione della manifestazione, vorrei sprecare
due parole per ringraziare la persona che da 8 anni, con
una passione smisurata, si dedica all'organizzazione di questa
manifestazione.
Non tante cose, solamente un caloroso grazie a Stefano
Stefani!
Se il MacDay può essere considerato, senza dubbio
di smentita, il principale raduno amatoriale degli appassionati
italiani della mela. lo si deve solamente alla sua grande passione.
Stefano è anche il punto di riferimento del Magic
Apple Club, dal cui sito nascono parecchie iniziative per
i Mac-lover di Modena, Bologna e dintorni.
Non poteva mancare l'attesissimo nuovo iBook,
portato da Apple
Italia, che ha scatenato la curiosità e la bramosia
dei presenti!!
Utilizzando lo stesso nuovo iBook , il bravo Roberto Ferrara
di Apple italia ha effettuato una dimostrazione di Mac OS X
che ha tenuto incollati alle sedie tutti i partecipanti.
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La pizzata
ritorno alle origini |
Cosa c'è di meglio di una pizza in buona
compagnia?
La risposta è: una pizza in buona compagnia con tanti
Macintosh sui tavoli, e persino qualche Newton...
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Avete mai visto come si effettua l'overclock
di un nuovissimo Powebook Titanium 400?
Claudio Zamagni, tecnico torinese e simpatico Mac-lover
di vecchia data, ce lo ha fatto vedere dal vivo... e vi assicuro
che vederlo lavorare con tutti quei saldatori su un PowerBook
di quel calibro vi assicuro che vi sarebbero venuti i sudorini
freddi anche se il computer non era vostro!
Per la cronaca l'overclock è andato a buon fine, com'era
prevedibile, il PoweBook ora gira allegramente alla frequenza
di 500 MHz, e non pago il buon Claudio ha reso felici
alcuni possessori di iBook vecchia generazione rendendo
luminosa la grossa mela del display.
Claudio Zamagni è raggiungibile presso il sito web Data-Project,
il suo laboratorio di assistenza torinese, pronto come al solito
a far felice altri Mac-lover che vogliono "osare"
un overclock o che hanno problemi hardware di varia natura da
risolvere.
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Una volta
era Mac-evangelismo |
C'era
una volta (sembra quasi una fiaba) una comunità Mac compatta
e allegra che si dava appuntamento, per ritrovarsi e per far
bisboccia. Le occasioni di solito erano due, lo SMAU
ed il MacDay.
Prima sulle BBS, poi sui siti web, il passa-parola portava a
questi due eventi nutrite schiere di Mac-lover da ogni parte
d'Italia, ogni anno sempre più numerosem e molti di loro
continuano ancora ad incontrarsi ad ogni buona occasione, MacDay
compreso.
Allora
si faceva Mac-evangelismo, e ci si sentiva un po' snobbati perche'
il Mac era costoso, relegato ad utilizzi specifici ed altre
motivazioni più o meno fondate. Però non si perdeva
occasione per incontrarci, ci si ospitava se qualcuno voleva
o poteva fermarsi per la notte, e le notti le si passava a giocare
o a bere.
Il
MacDay è iniziato più o meno in quel periodo,
a Bologna.
Negli ultimi anni il Mac ha cominciato ad avere successo anche
in un pubblico più vasto, le comunità di appassionati
ed i siti web si sono moltiplicati ed il MacDay è diventato
con il tempo anche una occasione per farsi conoscere, e tutti
più o meno ne hanno approfittato, in fin dei conti i
raduni servono anche a questo.
Quest'anno
il MacDay ha visto due nuovi fenomeni: il totale disinteresse
di alcuni siti web italiani tra i più importanti e la
mancata partecipazione di gruppi di appassionati solitamente
tra i primi a movimentare queste occasioni.
Sui
siti web mi sono già espresso in passato e sono ancora
della stessa idea: quando si comincia a pensare più ai
propri orticelli ed ai propri tornaconti le manifestazioni come
il MacDay si sfruttano finché servono, quando hanno esaurito
il loro scopo si snobbano perché ci sono "cose
più importanti" da fare e da portare avanti.
Idem per i gruppi ed i club: ho notato l'assenza di decine di
persone che, fino all'anno scorso, addirittura movimentavano
il MORe con la loro esuberanza ed allegria. Capisco che molti
possano avere avuto altri impegni, ma una diserzione di massa
di questo genere mi lascia perplesso.
Pazienza,
a mio avviso chi ci rimette è proprio chi snobba, perchè
ottiene l'unico risultato di alzare il recinto del proprio orticello,
isolandosi dal resto della comunità, ed ho scoperto che
è un'impressione che non ho solo io.
Mi sembra di capire che il Mac-evangelismo oggi si misuri in
grandezza delle melanzane, invece che nell'offrire agli utenti
Mac, specie a quelli nuovi, una possibilità di dialogo
e di confronto, di divertimento.
Il
MacDay è una risorsa consolidata e preziosa, in cui si
può leggere la storia di buona parte della comunità
Mac italiana, è un pezzo del nostro "pensare
differente" come le BBS Mac, le pizzate ed
i raduni per cui si faceva la spola tra i capoluoghi italiani,
per ritrovarsi in qualche decina di persone.
Il
MacDay è il punto di riferimento radicato nel tempo per
i Mac-lover italiani, chi decide che si può fare di meglio
o di diverso, e per questo gli nega il suo appoggio arrivando
addirittura a snobbarlo, ottiene l'unico scopo di frammentare
una comunità importante.
Non è Mac-evangelismo, e nemmeno "pensare differente".
E' solo "farsi gli orticelli propri", a dispetto della
comunità che gli ha permesso di crescere, o che si vuole
spremere in qualche modo...
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